Mastoplastica Riduttiva

La mastoplastica riduttiva è l’intervento chirurgico di riduzione del seno. La diminuzione del seno viene effettuata eliminando una parte dei tessuti di tipo adiposo, cutaneo e ghiandolare presenti nelle mammelle.
La mastoplastica riduttiva ha l’obiettivo di correggere l’ipertrofia mammaria che è spesso la causa di un seno di grandi dimensioni che a causa della forza di gravità risulta anche un seno cadente soggetto a ptosi mammaria.

Introduzione alla Mastoplastica Riduttiva

L’intervento di mastoplastica riduttiva, sebbene complesso nei casi più gravi di ipertrofia mammaria, fornisce generalmente ottimi risultati. È importante che venga eseguito da un chirurgo specializzato in chirurgia plastica, con comprovata esperienza nel rimodellamento del seno e che l’intervento sia eseguito in strutture attrezzate, certificate e autorizzate per questo tipo di operazione chirurgica.
L’intervento di riduzione del seno permette anche di risolvere diversi problemi collaterali quali problemi generici alla schiena, dolori alla schiena, dolori cervicali, dolori lombari e in generale problemi alla regione mammaria. Un seno grande causa problemi di respirazione, mal di testa (cefalea) ma anche dermatiti e ulcerazioni in corrispondenza delle spalline del reggiseno e nella piega sottomammaria.

Indice Mastoplastica Riduttiva

Che cos’è l’ipertrofia mammaria?

Le cause di una ipertrofia mammaria possono essere di tipo genetico, relativa alla ricettività ormonale del tessuto mammario o anche legate ad un stato di sovrappeso che può contribuire all’aumento fuori norma del volume delle mammelle.
Le ipertrofie mammarie sono classificate in base al volume del seno da asportare.
Si considera un ipertrofia lieve quando il volume del seno da asportare è fino a 200 cc (centimetri cubici).
Viene classificata come ipertrofia mammaria moderata quando l’intervento di mastoplastica riduttiva interesserà il seno per un volume compreso fra 200 e 500 cc. L’ipertrofia severa è classificata per casi in cui il seno della paziente dovrà essere ridotto dai 500 agli 800 cc.
In questa classificazione di gravità delle ipertrofie mammarie viene tenuto in considerazione anche il grado di rilassamento della mammella e la posizione del complesso areola-capezzolo rispetto al solco sottomammario.
Quando l’ipertrofia mammaria è di dimensioni estremamente elevate viene chiamata gigantomastia.
Nei casi di gigantomastia, l’intervento che il chirurgo plastico effettua, ha l’obiettivo di diminuire il volume del seno di oltre 800 cc.
Questi casi più rari e gravi sono generalmente causati da patologie della ghiandola e dei tessuti di sostegno.

Quando fare una mastoplastica riduttiva

Le donne che desiderano ridurre il seno soffrono di solito di problematiche causate da un seno prosperoso che impediscono loro di fare semplici attività quotidiane oppure vogliono rimpicciolire il seno per motivi estetici.
Altre pazienti chiedono di diminuire la taglia del seno per problemi provocati dalla gravità mammaria o dalle cinghie del reggiseno che lo sostengono.
Tali aspetti causano spesso problemi dermatologici, come irritazioni alla pelle nella zona delle spalle o nella piega sottomammaria.
Altri benefici che si possono ottenere grazie ad un intervento di mastoplastica riduttiva sono il miglioramento del sonno che prima era disturbato da un seno ingombrante oppure la possibilità riprendere un’attività fisica che si era abbandonata per ovvie limitazioni nei movimenti.

In generale i principali disturbi che si possono risolvere con la mastoplastica riduttiva sono:

  • dolore alla schiena cronico e continuativo;
  • dolori al collo e alle spalle
  • problemi alla colonna vertebrale (cervico-dorsalgie).
Tutti aspetti che un seno troppo grande influenza in modo negativo sulla vita di una donna, sia a livello fisico che nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
Inoltre, non sono da non sottovalutare i disagi a livello psicologico causati da un seno troppo grande: come problemi di bassa autostima, difficoltà nell’accettare sé stesse e difficoltà sociali nel relazionarsi con gli altri.
Questi disagi si possono presentare anche in soggetti maschili per i quali, se necessario, è possibile eseguire l’intervento di mastoplastica riduttiva come avviene più di frequente nella donna. 
Lo sviluppo anomalo del seno nell’uomo avviene di solito per fattori genetici, ormonali o farmacologici. La mastoplastica riduttiva uomo viene anche chiamata intervento di chirurgia plastica maschile di correzione della ginecomastia.
  • Durata ricovero

    L'intervento prevede il ricovero di 1 giorno.

  • Durata dell'intervento

    La durata dell'intervento è normalmente da 120 a 180 minuti.

  • Quando è raccomandato

    L'intervento è raccomandato alle pazienti dai 20 ai 65 anni di età.

  • Quando si può diminuire il seno: i limiti di età per la mastoplastica riduttiva.

    Non esistono limiti di età per svolgere l’intervento di mastoplastica riduttiva, ma si consiglia di aspettare la piena maturazione e sviluppo della ghiandola mammaria, che avviene di norma dopo i 20 anni.
    In caso di future gravidanze, l’intervento di riduzione del seno non preclude la possibilità di allattamento. Tuttavia si consiglia di rimandare l’operazione di mastoplastica riduttiva se si ha intenzione di avere figli in futuro, questo perché il naturale ingrossamento delle mammelle che avviene nelle donne incinte potrebbe vanificare i risultati dell’intervento di riduzione del seno.

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    La preparazione pre-operatoria alla mastoplastica riduttiva

    Prima dell’intervento di mastoplastica riduttiva è necessario effettuare una serie di controlli, esami e visite per accertare che ci siano i presupposti per procedere con la pratica chirurgica.
    Questo permette al chirurgo plastico di ottenere tutte le informazioni cliniche della paziente, necessarie ad escludere eventuali complicanze e controindicazioni all’operazione.
    Il chirurgo valuterà lo stato generale della salute della paziente e la sua storia clinica con particolare attenzione ad eventuali patologie pregresse.
    Dopo aver visitato la paziente, il chirurgo valuterà caratteristiche e misure del seno quali forma, dimensioni, elasticità e tonicità dei tessuti. Verranno prescritti una serie di esami del sangue per verificare ad esempio la capacità coagulativa e valutare se possono verificarsi emorragie durante o dopo l’intervento. Verrà prescritta una mammografia per verificare lo stato generale del seno della paziente.
    Se non si riscontrano controindicazioni, attraverso un consenso informato, il chirurgo estetico comunica alla paziente i benefici e i rischi dell’intervento oltre alle implicazioni pre e post operatorie che ne conseguono.
    La visita preliminare è un momento importante per comprendere le aspettative della paziente e informarla sulle reali aspettative che l’intervento di mastoplastica riduttiva le può prospettare.

    Cosa occorre fare prima dell'intervento di riduzione del seno

    Durante le visite il chirurgo fornirà indicazioni specifiche che possono cambiare paziente a paziente. Di norma la paziente dovrà:

    • smettere di fumare (almeno temporaneamente), perché il fumo ostacola il processo di guarigione cutaneo e dermatologico;
    • evitare qualsiasi farmaco a base di antiaggreganti (come l’Aspirina), anticoagulanti (ad esempio Warfarin) e tutti i farmaci antinfiammatori non steroidei (cosiddetti farmaci FANS).
      Questi tipi di farmaci diminuiscono la capacità di coagulazione del sangue, e di conseguenza possono aumentare il rischio di emorragie;
    • osservare un digiuno completo da solidi e liquidi a partire dalla sera prima del giorno dell’intervento.

    Procedura d'intervento per mastoplastica riduttiva

    L’intervento chirurgico ha inizio con l’anestesia generale e il monitoraggio costante dei parametri vitali. Non appena la paziente risulta incosciente e insensibile al dolore, il chirurgo estetico insieme allo staff inizierà la procedura chirurgica di riduzione del seno.

    In primo luogo si effettueranno le incisioni per permettere l’accesso ai tessuti da rimuovere e la successiva modellazione del seno.
    Le principali tecniche di incisione utilizzate sono:

    • mastoplastica riduttiva con incisione periareolare, verticale e orizzontale;
    • mastoplastica riduttiva con incisione periareolare e verticale;
    • mastoplastica riduttiva con sola incisione periareolare;
    • mastoplastica riduttiva con rimozione temporanea del complesso areola-capezzolo.
    Dopo le incisioni si inizia l’asportazione dei tessuti in eccesso a partire dalla zona dell’areola. I tessuti da asportare dal seno sono di tre tipi: tessuto adiposo, tessuto ghiandolare e tessuto cutaneo. Il complesso areola-capezzolo viene riposizionato nella sede corretta tramite un lembo dermo ghiandolare che ne garantirà l’apporto ematico.
    Al termine della fase di asportazione il chirurgo modella il seno, verifica il corretto posizionamento dei tessuti rimasti e procede con la sutura dei tessuti oggetto delle incisioni.
    La paziente viene poi tenuta in stretta osservazione fino al risveglio e per tutto il decorso operatorio in clinica.
    A seconda dei casi, l’intervento di mastoplastica riduttiva può durare dai 90 minuti alle 3 ore. Almeno una notte di ricovero in clinica è necessaria per monitorare la paziente nel periodo post-operatorio, in certi casi il ricovero potrà durare anche più giorni.

    Il decorso post-operatorio

    La mastoplastica riduttiva è una procedura chirurgica consolidata ed è un intervento relativamente semplice che non richiede lunghi tempi di recupero.
    A meno che l’operazione non sia stata molto complessa e invasiva, la paziente verrà dimessa dopo uno o due giorni dall’intervento. I controlli ed il monitoraggio post-operatorio in clinica sono essenziali per scongiurare complicanze e problemi futuri.
    Al risveglio dall’anestesia e con lo svanire del suo effetto sarà del tutto normale avvertire un lieve dolore al seno. Si potrà risolvere questo effetto con farmaci antidolorifici.
    Il dolore al seno potrebbe protrarsi per diversi giorni anche dopo le dimissioni dalla clinica e il ritorno a casa.
    Per tutta la prima settimana sarà del tutto normale percepire una sensazione di gonfiore ed ipersensibilità. Anche la presenza di lividi sul seno non deve destare preoccupazione, gli ematomi e il dolore diminuiranno progressivamente con il passare dei giorni.
    Dopo 2-4 settimane dall’intervento il processo di guarigione dovrebbe essere concluso e la paziente potrà riprendere le normali attività quotidiane e lavorative.
    Per il primo mese sarà importante evitare di utilizzare un normale reggiseno e sostituirlo con un con un reggiseno di tipo sportivo.

    Diminuzione del seno: le cicatrici

    L’intervento di mastoplastica riduttiva lascerà necessariamente delle cicatrici al seno.
    Le cicatrici dipendono dalle caratteristiche originarie del seno, dalla capacità di cicatrizzazione individuale e dall’abilità personale del chirurgo di suturare le ferite.
    Le cicatrici che normalmente lascia una mastoplastica riduttiva sono di 3 tipi: una cicatrice periareolare, una cicatrice verticale tra areola e solco sottomammario e, a seconda della necessità, una cicatrice nel solco sottomammario.
    Si tratta ad ogni modo di cicatrici sottili, di piccole dimensioni. Lesioni residue facilmente occultabili sotto il reggiseno o il costume da bagno (anche se bikini).
    Non c’è da preoccuparsi se le cicatrici saranno di colore rosso vivido per almeno 6 settimane. Dopo 2 o 3 mesi dall’intervento le lesioni iniziano a schiarirsi per confondersi meglio con la pelle e i tessuti circostanti.

    I risultati della mastoplastica riduttiva

    La mastoplastica riduttiva ha di norma risultati efficaci e di lunga durata nel tempo. Sarà comunque normale, con il passare degli anni, assistere ad un naturale abbassamento del seno rifatto. 
    Per una valutazione valida e attendibile dei risultati occorrerà attendere dai 4 ai 6 mesi quando il chirurgo effettuerà la visita di controllo.
    I risultati estetici che si ottengono sono, nella stra-grande maggioranza dei casi, soddisfacenti e duraturi nel tempo ma non definitivi per il resto della vita della paziente.
    Il mantenimento dei risultati nel tempo sarà influenzato dallo stile di vita individuale, attività fisica, variazioni di peso, gravidanze future, fumo e dagli inevitabili effetti del tempo e dell'invecchiamento.
    In rari casi inoltre, il seno potrebbe tornare ad aumentare di volume per effetto di disfunzioni ormonali.

    Quanto costa ridurre il seno: i prezzi della mastoplastica riduttiva

    La procedura per ridurre le mammelle si può realizzare con tecniche di mastoplastica molto diverse che vengono concordate secondo le condizioni fisiche e l’impostazione anatomica della paziente. 
    Non è possibile definire a priori il costo dell’intervento al seno perché può variare di diverse migliaia di euro, in quanto in alcuni casi la riduzione è più complessa e in altri è più semplice perché di minore entità.
    Nei casi più complessi e nelle pazienti con seni molto grandi, il costo di riduzione del seno comprende una modellazione e ridefinizione morfologica delle mammelle. Queste complessità possono aumentare il grado di difficoltà e il tempo necessario per l’intervento al seno.
    In casi particolari l’intervento di mastoplastica riduttiva potrebbe essere mutuabile. Un esempio è il caso di gigantomastia grave, ovvero quando l’intervento comporta l’asportazione di almeno 1 kg di tessuti per ciascuna mammella. Per dare un’idea si tratta di casistiche in cui la paziente ha in origine una taglia di reggiseno dalla settima taglia in su.
    Spesso le donne provano a rivolgersi ad ospedali e strutture pubbliche per poter effettuare un intervento di riduzione del seno. Ma nella maggior parte dei casi la possibilità di effettuare in ospedale un intervento di questo tipo viene negata proprio perché i seni sono troppo piccoli e non rientrano nei casi di gigantomastia.

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      • Dr. Daniele Bordoni

        Specializzato in chirurgia plastica, chirurgia estetica e ricostruttiva.

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